Gli antibiotici condividono con i vaccini il ruolo di strumenti fondamentali per il controllo delle malattie infettive: i vaccini come strumenti di profilassi, gli antibiotici come imprescindibile strumento di terapia.
Entrambi hanno significativamente contribuito a migliorare la salute e ad aumentare l’aspettativa di vita dell’uomo, determinando un notevole declino della morbosità e mortalità per malattie infettive nel corso dell’ultimo secolo1 e rendendo possibili altri progressi in campo medico, come la chemioterapia e il trapianto di organo2.
Negli ultimi anni, il valore terapeutico degli antibiotici è stato fortemente condizionato dal crescente fenomeno dell’antibiotico-resistenza, fenomeno che li rende inefficaci nei confronti di molti patogeni e pone nuove problematiche di terapia anti-infettiva.
Diverse strategie sono state messe in atto per contenere l’emergenza e la diffusione di ceppi batterici antibiotico-resistenti.3
La vaccinazione potrebbe rappresentare una parte importante di queste strategie, direttamente attraverso la riduzione dell’incidenza di malattia e con altri benefici indiretti.4 Abbiamo quindi voluto valutare la correlazione fra diffusione della vaccinazione e uso di antibiotici, con l’obiettivo di verificare il potenziale impatto dei vaccini come strumento per combattere il crescente problema della resistenza agli antibiotici.
Si riportano i dati sui presupposti per cui i vaccini possono avere un ruolo nel ridurre il consumo di antibiotici e contrastare la diffusione dell’antibiotico-resistenza e le principali evidenze della letteratura recente su come l’adozione di specifiche strategie vaccinali impatti sul consumo di antibiotici e sull’antibiotico-resistenza.