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Il sostituto: come sceglierlo, come istruirlo

Come scegliere il sostituto? E come prepararlo affinché possa svolgere al meglio il suo lavoro? Questo articolo offre alcuni consigli pratici e aspetti tecnici per affrontare questi delicati passaggi.

Per un medico di medicina generale la ricerca di un sostituto è spesso sinonimo di “breve periodo di riposo” o “meriate vacanze”. Dovrebbe pertanto essere un momento accompagnato da un sospiro di sollievo, tuttavia comporta spesso anche alcune apprensioni. Chi svolge questa professione da tempo è infatti consapevole che buona parte dell’andamento del lavoro, fatti salvi gli obblighi basilari definiti dalla Convenzione, è strutturato secondo proprie preferenze e valutazioni; ciò vuol dire che ciascun ambulatorio ha comunque delle regole proprie, talvolta scritte in bacheca ma spesso semplicemente tramandate per tradizione orale, definite dal singolo medico di medicina generale. A volte si tratta di norme basilari del vivere civile (“in sala d’attesa si prega di fare silenzio”), a volte di estemporanee avvertenze (“attenzione, la tapparella è rotta!”), a volte persino di piccole “confidenze” del medico stesso (“per eventuali regali di Natale, vi ricordo che sono astemio”). A tale riguardo, avventurandosi nelle sale d’attesa dei medici di medicina generale, si può raccogliere una ricca antologia di avvisi e note, spesso non privi di curiosità e ironia.