Il medico è tenuto, innanzi tutto per obbligo deontologico, a “mantenere il segreto su tutto ciò di cui è a conoscenza in ragione della propria attività professionale” (art. 10, Codice di deontologia medica-CDM, 2018).
La nozione di "segreto" (obbligo che peraltro caratterizza tutte le professioni intellettuali e molti altri rapporti giuridici) 1 è particolarmente interessante nell’ambito medico, anche per la sua origine etimologica: la parola, infatti, deriva dal latino secrētus, participio passato di secernĕre, che significa separare o appartare. Di qui l’idea di ciò che è nascosto, celato o ignorato, contrapposto a ciò che è palese e manifesto. Il secreto, poi, è anche il prodotto della secrezione, dove si materializza l’idea di qualche cosa che prima è nascosto nella ghiandola e poi viene alla luce, manifestandosi.